Nei giorni scorsi, sul bacino del mediterraneo abbiamo assistito alla caduta dei geopotenziali in quota con conseguente formazione di una circolazione ciclonica al suolo che ha determinato un diffuso peggioramento segnatamente sulle regioni centro-settentrionali della nostra penisola.
L’anticiclone africano è stato costretto a ritirarsi nei suoi luoghi d’origine ma con la promessa di ritornare sul mediterraneo molto presto.
Appena un break dell’estate con piogge e temporali che hanno interessato i 3/4 del territorio nazionale e soprattutto con temperature che hanno subito una sensibile diminuzione.
Come è naturale che sia, le ondate di caldo determinano un accumulo di calore nei bassi strati della troposfera e nelle acque superficiali dei nostri mari; una quantità di calore direttamente proporzionale all’intensità e alla durata di un’ondata di caldo. Calore che – al primo sbuffo di aria fresca/fredda – viene trasformato in energia e che viene rilasciata sotto forma di precipitazioni e scariche elettriche.
Infatti su molte località dell nostra penisola, tra sabato 27 e domenica 28 luglio, non sono mancati fenomeni intensi e di tipo vorticoso (trombe d’aria / trombe marine) oltre ad un enorme numero di fulmini caduti al suolo.
Come ho anticipato, l’anticiclone africano sta per ritornare espandendosi in direzione del mediterraneo orientale. Dunque questa volta coinvolgerà in maniera più diretta le nostre regioni meridionali anche se il caldo si farà sentire un po’ ovunque, specie sulle regioni centrali del versante tirrenico.
Al nord gli effetti saranno molto limitati a causa dell’azione di una circolazione depressionaria che dalle isole britanniche si allungherà in direzione delle Alpi. A giudicare dalle ultime elaborazioni l’intensità dell’onda di calore potrebbe risultare maggiore rispetto alle precedenti, anche se la durata sarà minore.
Per ulteriori dettagli vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti.
Un saluto da Giuseppe Stabile.
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