e potremmo continuare con una lunga lista.
Certo, leggendo queste temperature, si potrebbe pensare che siano valori registrati in una giornata estiva e mai penseremmo minimamente che invece, quelli sopra riportati, sono i valori massimi registrati nella giornata di ieri 3 Febbraio 2020 in alcune località piemontesi.
Lontano da me è il pensiero di fare considerazioni climatologiche perché si tratta di un evento meteorologico che però, bisogna anche dire, mai si era verificato nel mese di Febbraio in Piemonte.
Le cause si possono ricondurre per il sopraggiungere di massa di aria calda dalle zone subtropicali che dopo aver aggirato la penisola iberica, sono andate ad impattare sul versante estero delle Alpi per discendere poi dal versante italiano sotto forma di Favonio.
Questo è stato possibile in quanto l’espansione di un campo di alta pressione nordafricana ha favorito l’avvezione di aria particolarmente mite già in partenza in quanto di origine subtropicale.
Pertanto questi venti temperati (le temperature alla quota di circa 1500 metri già raggiungevano valori prossimi ai 15 °C) una volta superato da nordovest l’ostacolo delle Alpi, si sono “tuffati” giù verso valle, con venti di caduta, riscaldandosi ulteriormente, per compressione, diventando più secchi e favorendo l’aumento repentino delle temperature con picchi termici notevoli per il periodo.
Una avvezione calda anomala che è proseguita anche nella prima parte della giornata odierna, 04 febbraio, per poi scemare nelle ore pomeridiane.
Infatti, anche se i venti di caduta hanno continuato ad interessare le aree padane l’origine non era più subtropicale bensì polare per cui il riscaldamento, per compressione, sta avvenendo su masse di aria che in vetta sono decisamente più fredde.
A valle pertanto, seppur sottoposta a riscaldamento per ricaduta, arriva una ventilazione relativamente più fresca rispetto all’avvezione calda che nella giornata di ieri ha portato le temperature su valori record per il periodo in Piemonte.
Un caro saluto da Germano Di Leo
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