METEO Italia: possibile ONDATA di FREDDO in queste regioni la PROSSIMA settimana

Per il 10 Dicembre possibile irruzione fredda ma di breve durata

Cari lettori,  ben ritrovati in questo nuovo aggiornamento di Meteo7.it. Stando agli ultimi aggiornamenti modellistici sembra sempre più probabile l’ingresso di masse d’aria artica marittima-continentale sulle regioni centro-meridionali nella prossima settimana, ma entriamo nel dettaglio!

Dopo una situazione atmosferica da “palude barica”, ovvero situazione di stallo atmosferico, che si andrà a creare nei prossimi giorni compresa la giornata dell’Immacolata, potrebbe verificarsi un rapido ed intenso cambiamento per Martedì 10 e Mercoledì 11 Dicembre.

Tant’è vero che a causa di un debole/moderato innalzamento dell’Anticiclone dell’Azzorre su parte della penisola Iberica e Atlantico seguirà una discesa colma d’aria artica su parte di adriatiche e regioni meridionali, facendo così confluire masse d’aria fredda attraverso i Balcani.

Cosa potrebbe comportare tutto ciò?

Un deciso crollo delle temperature che assumerebbero valori prettamente invernali e tipici del periodo. In base al possibile sviluppo della configurazione barica potrebbero verificarsi nevicate a quote basse su buona parte dell’Appennino, c’è da dire che si tratterebbe di nevicate di breve durata visto che la perturbazione si muoverà molto velocemente.

Situazione ancora incerta

C’è ancora un alto margine d’incertezza sull’intensità dell’irruzione fredda, anche perché alcuni modelli meteo matematici intravedono anche la possibile formazione di un minimo depressionario sul Mar Ionio che favorirebbe un maggior richiamo del freddo ed un incremento delle precipitazioni in tal caso nevose.

Inoltre con le correnti settentrionali si potrebbe verificare per un breve periodo anche il fenomeno dell’ASE(Adriatic Effect Snow) i famosi “trenini adriatici”, ovvero nubi cumuliformi provenienti dal Mar Adriatico che scaricano brevi ma intensi rovesci di neve impattando sull’Appennino.

Quali potranno essere i territori maggiormente interessati?

Adriatiche e regioni meridionali. In particolar modo Marche, Abruzzo, Molise, Campania interna, Puglia settentrionale e Basilicata. Vista l’incertezza presente vi consigliamo di rimanere aggiornati.

Un caro saluto da Giovanni Imbrogno.

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