Cari lettori, buonasera a tutti e ben ritrovati in questo aggiornamento di Meteo7.it! Secondo alcuni studi portati avanti recentemente, il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici potrebbero apportare conseguenze piuttosto negative sugli abitanti della Terra; in particolar modo piante, insetti ed animali potrebbero essere in serio pericolo e ridursi nel numero di specie nei prossimi 50 anni. Approfondiamo questa importante pubblicazione del PNAS :
La ricerca sostenuta dai ricercatori John J. Wiens e Cristian Romàn-Palacios avanza uno scenario a dir poco agghiacciante: una specie su tre tra animali, insetti e piante potrebbe scomparire entro il 2070 a causa delle difficoltà di adattamento all’aumento delle temperature globali.
Ed il quadro potrebbe essere ancora più grave se il cambiamento delle temperature andasse oltre le previsioni attuali: nella peggiore delle ipotesi l’estinzione potrebbe abbracciare oltre la metà delle specie sovracitate.
Questa idea è stata raggiunta osservando le estinzioni su scala locale e le capacità di adattamento delle specie: dove l’aumento di temperatura è stato contenuto (0,5°C ca) il 50% di specie locali si è estinto, mentre dove l’aumento è stato sconsiderevole (oltre i 2,9°C in annate particolarmente anomale), la percentuale di non sopravvivenza ha raggiunto la soglia del 95%!
Secondo l’agenzia NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) il primo mese del 2020 è stato il più caldo in assoluto dall’inizio degli studi termici effettuati sulla Terra. Questo campanello d’allarme si accosta alle previsioni del NOAA, che ipotizzerebbero un 2020 tra i 5 più caldi registrati a livello globale. Tale possibilità affiancata allo studio del PNAS, potrebbe mettere a rischio già moltissime specie nell’anno in essere.
L’importante accordo di Parigi (firmato nel 2015) impegnerebbe 195 stati a mantenere l’aumento termico globale al di sotto dei 2°C. Qualora venisse rispettato, la perdita di specie sarebbe dimezzato; inoltre secondo un’affermazione di Wiens preservando le foreste e proteggendo la biodiversità, il riscaldamento globale potrebbe anche essere sovvertito.
Al contrario qualora altri paesi (come gli USA) decidessero di tirarsi fuori dagli accordi del 2015, la situazione potrebbe peggiorare decisamente: negli accordi rientra la salvaguardia della foresta tropicale, che riducendosi (indipendentemente da fattori esterni) potrebbe ridurre di due terzi le specie in osservazione. Dati che portano ad una profonda riflessione su quanto ancora si possa fare per preservare il nostro pianeta!
Un augurio di buon fine settimana da Gabriele Serafini.
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